| Se volessi scrivere una storia scriverei questa, ovviamente ispirata a quanto si è visto nella serie TV e nei film con mazinga z: scriverla mi è parso divertente, tutto qui…..
….Un’incantevole mattina di luglio, Koji si gode il sole sdraiato sul loggione dell’Istituto Ricerche Fotoatomiche, occhilaini scuri, Sayaka al suo fianco, le sue giovani forme femminili in costume due pezzi bicolore rosso e nero, un paio di drink sul tavolino, gocce di condensa scivolano lentamente lungo i bicchieri sotto le fette di limone sul bordo, un bel buquet di fiori sul basso tavolino tondo spande il suo intenso profumo. Magnifica giornata, peccato per l’attesa dell’inevitabile, pensa lui……già, l’inevitabile. Se voleva un vero relax lo avrebbe trovato in spiaggia, al sicuro da ogni preoccupazione, dove è facile il divertimento, ma l’allerta risuonata poche ore prima al Centro Richerche Fotoatomiche non ammette deroghe, da qualche mese il Dottor Inferno e il suo micidiale braccio destro Barone Ashura non danno segni di attività, e questo è preoccupante, specie per il Dottor Yumi che teme a ragione un brutto colpo a sorpresa. Sayaka sembra la più tranquilla di tutti, non sarà di certo lei a dover scendere in campo appena suonerà l’allarme, non è compito suo ma non la invidio, poverina pensa lui, avrà sicuramente il cuore in gola quando entrerò in azione…..forse l’attesa del mio ritorno è la pena più grande…….ora dorme, meglio così, non voglio turbare nemmeno la mia pace, ora non ho voglia di pensare più a nulla……la leggera brezza dal Fuji muove i tenui capanellini sul tavolo e ne spande ancor più il piacevole aroma……mattinata tranquilla, il Fuji appare in ogni dettaglio per l’aria così nitida e fresca, la pace regna ovunque, speriamo duri a lungo, ne ho bisogno io più di tutti. Nella sala principale il dottor Yumi continua alacremente l’analisi degli ultimi rilevamenti dei georadar e dei radar, un’insolita attività magnetica da alcuni minuti sta interessando la baia di Tokyo, si teme il peggio…….. con tono serio al Sig Ishikawa “la prego, mi passi gli ultimi rilevamenti…..noto qualcosa di insolito”: in effetti ha ragione Dottore, in cuffia da alcuni minuti sto avvedendomene anch’io……sarà un mostro meccanico? chiede lui “non ne ho certezza assoluta……in via precauzionale mi vedo costretto a mandare Koji in ricognizione sul luogo…..Tokyo l’ultima volta è stata duramente colpita…..dobbiamo prevenire il peggio, nei limiti del possibile…..” L’allarme. Risuona in ogni angolo della base. Maledizione, ci siamo allora…..Sayaka ha un sobbalzo “cosa succede ora Koji?” mi chiede, devo andare in sala controllo, mi vogliono là le risponde…..un salto dalla sdraio e corre alla porta automatica del loggione, questa si spalanca in automatico richiudendosi al suo passaggio, sul volto di Sayaka si legge una profonda preoccupazione…….vado anch’io, pensa lei, dopo un attimo di esitazione…..anche lei scende in laboratorio…il dotto Yumi, esposta la situazione e i suoi timori, autorizza Koji ad esplorare la zona, Koji ti prego…..non correre rischi inutili…..mentre raggiungi il luogo indicato ti aggiorneremo sui nostri rilevamenti…… sente una mano femminile, quella di Sayaka, poggiarsi sulla sua spalla, tra i due uno sguardo intenso e nessuna parola……poi rivolto al Dotto Yumi ”vado immediatamente dottore....” le porte del laboratorio si aprono e chiudono al suo passaggio, corre a prepararsi…….quante volte, troppe volte è andata così, ma non ci farò mai l’abitudine, ogni volta la paura attanaglia i miei pensieri, il timore di perire è forte……ma ci sono solo io…..solo io posso scongiurare questo nuovo pericolo….indossata la tuta rosso-bruna, i guanti e gli stivali giallo intenso, aggiusta la pistola nella fondina bianca, il casco bianco con le doppie appendici puntute all’indietro è sotto il suo braccio, corre nei sotterranei del Centro: al suo passaggio tutti quelli che incontra, tecnici, operai, personale medico, si fanno da parte, consci della missione che lo attende, una porta si sussegue ad un’altra, non manca molto all’hangar sotterraneo del gigante d’acciaio. Vorrei andare in America, pensa nel mentre, ho avuto una proposta dalla Nasa di perfezionare i miei studi lì per divenire astronauta….ma questa guerra scatenata dal Dottor Inferno non sembra avere fine…..non posso lasciare il mio Paese indifeso….Maledetto Dottor Inferno: i suoi attacchi negli ultimi tempi sono divenuti sempre più violenti….ogni volta è sempre più difficile….Risuonano ora ritmicamente i suoi veloci passi nei corridoi vuoti , la porta dell’hangar si apre in automatico….eccolo lì, il prodigio, la creatura di mio padre e mio nonno, gli scienziati creatori della straordinaria superlega z…….le luci dell’hangar scattano in automatico al suo ingresso, illuminano il colosso di superlega z, luccicante e possente, ora sono ai suoi piedi, alzo lo sguardo e vedo gli enormi magli, sono un microbo ai suoi piedi, la sua testa è solo un puntino da qui, le sue gambe sono due colonne……non c’è tempo ora, infila il suo casco, scende la visiera sugli occhi, un balzo ed è nel cockpit dell’aliante slittante….”aliante slittante …..via!” grida l’impavido ragazzo. Attivando un pulsante si illumina il quadro comandi, il sibilo delle turbine indica l’avviamento delle due eliche laterali, il vetro del cockpit si abbassa automaticamente, l’aliante si innalza in una tenue nuvola di pulviscolo…….solita procedura, inizia la manovra di agganciamento, dapprima il decollo verticale….l’altimetro segna 5 metri dal suolo, ora 10, poi 15, poi 20, ancora 30….in poche decine di secondi è al di sopra della testa del mazinga z, in totale automazione il pilder piega entrambe le ali ad angolo retto, scende dolcemente nella cavità celebrale del robot, effettua l’agganciamento: la strumentazione sfavilla delle sue luci al massimo dei livelli, connessioni ok, gli occhi del gigante emettono un forte e istantaneo bagliore, come se da quell’istante iniziasse ad avere una sua autocoscienza, iniziasse a vivere di vita propria. La piscina sovrastante l’hangar inizia ad evacuare le sue acque…..grande prodigio pensa Koji, come il passaggio nel mar morto di mosè, con una punta di ironia…..scattano in rapida successione i relè, inizia l’istantaneo pompaggio oleodinamico, la pesante piattaforma idraulica su cui monta il gigante d’acciaio inizia la sua rapida ascensione in superficie…..da cui ora si intravede il pilder, poi la testa completa con le antenne aguzze, in pochi secondi emergono il torace e le braccia, infine tutto il robot è in superficie, un clangore improvviso arresta il moto in verticale della piattaforma….”ancora una volta mazinga z risorge dalle viscere della terra…”, pensa Koji: ora guarda i pannelli del suo aliante, il reattore a fusione che dà energia al robot è al 70% di potenza, ora all’80%, infine al 100%....piena potenza!!!!….breast Fire!!! Si alzano le pesanti braccia d’acciaio, la pesante corazzatura del petto si inclina, un bagliore istantaneo lo avvolge, gli occhi lampeggiano, il gigante ora è sveglio, è nel vigore della sua massima forza, sembra un gorilla minaccioso pronto ad attaccare…. Poi una voce da uno schermo del pannello ….Koji, pronto all’agganciamento col jet scrander…… “mazinga z pronto all’agganciamento, dottore” esclama il giovane pilota, aziona in avanti la cloche, prima manovrante l’assetto di volo del suo aliante, ora connessa ai servocomandi idraulici che muovono il mazinga z in uno scatto di corsa in avanti impressionante. Nel cortile del Centro Ricerche al contempo si apre a metà una cupola, emerge in superficie una trave in acciaio alleggerito che funge da rampa di lancio per il jet scrander, merivigliose ali a delta per il volo nei cieli, posto alla sua estremità inferiore, ora contatto ai motori, in pochi secondi si lancia in avanti e si alza in volo da solo…. lo attende il randevu col robot, appena lanciatosi nel vuoto da una collina…..”aggancio riuscito, dottore” esclama Koji……”bene, queste sono le coordinate del luogo, Koji ….riferiscimi di quanto osserverai a vista, noi ti avremo costantemente sui nostri radar……fa attenzione, un mostro meccanico potrebbe essere in agguato…”….”tranquillo dottore, come sempre terrò gli occhi bene aperti…..”….un’altro spostamento della cloche a sinistra ed il mazinga z, ora in pieno assetto di volo, gambe e piedi tesi all’indietro, braccia e pugni chiusi tesi in avanti per la massima efficienza aerodinamica, effettua una virata sul Fuji, poi in un istante la coppia di reattori del jet scrander raggiunge massima potenza, proiettando in avanti il prodigio meccanico….dopo pochi secondi ormai è solo un puntino all’orizzonte che scomparirà…….”che Dio ti protegga Koji…..torna sano e salvo da me…..” è il pensiero nitido nella mente di Sayaka, mentre assiste alla virata dai monitor del Centro Ricerche, accanto al padre Yumi…..
…..un piccolo velivolo di luce argentea atterra tra le rocce, una radura isolata presso il mare del Giappone……una figura imponente avvolta in un mantello viola/nero brandisce un’asta con uno di scettro all’altra estremità, al suo fianco una figura curva ammantata di nero, testa canuta e lunga barba, occhi diabolici……alcuni soldati all’intorno di scorta armata, poi lo scettro è proteso in avanti e rivolto al mare, una voce doppia di uomo e di donna esclama all’unisono……”vai mostro meccanico!!! radi al suolo Tokyo e annienta Mazinga Z!!!....per la gloria del Dottor Inferno!!!....”….da un gorgo marino emerge una spaventosa creatura, bestia e macchina insieme, con un ruggito mostruoso, denti aguzzi, artigli luccicanti, occhi demoniaci ardenti di luce, una gigantesca massa d’acciaio e carne dalle forme orribili, con due lunghe ali meccaniche, sembra sputata fuori dai più profondi abissi dell’inferno…… obbediente alla doppia voce, in pochi secondi si alza in volo e dirige sulla inerme gente di Tokyo…….una fragorosa risata, sinistra e infernale, risuona tra le rocce, poi esclama “….questa volta non ci sarà scampo per te, Koji, nè e per il tuo ridicolo mazinga z….sarà la vosra fine”, “…..lo spero per te, Barone Ashura”…..proclama il Dottor Inferno, con voce rauca da vecchio….”sono stufo dei tuoi fallimenti….non ne tollererò più altri……” “stia tranquillo Dottor Inferno, stavolta sarà diverso, come ora vedrà” esclama l’ambigua figura con voce spezzante e al contempo ossequiosa…ad un cenno del suo bastone i due personaggi, assieme alla scorta armata, rientrano nella navicella per poter assistere alla battaglia dal loro covo infernale, presso il quale ora si dirigono…..
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