Lo chiamavano Jeeg Robot

Fatemi intervenire che sono state già dette troppe inesattezze sul film, dettate dai pregiudizi. Non è un semplice film di supereroi, è anche, tra le altre cose, un gangster movie. E' inutile paragonarlo ai Marvel o ai DC perché quelli sono prodotti per la massa, questo invece è un film con un'identità tutta sua, legata agli aspetti "di genere" che hanno caratterizzato il miglior cinema italiano degli anni 70. Non è al livello dei film supereroistici americani? Non è vero, non ha nulla da invidiare e credo che come me possano confermare tutti quelli che lo hanno visto. C'è più profondità in questo film che in un Superman, Spiderman o Capitan America. Si intitola Lo chiamavano Jeeg Robot per un motivo che scoprirete vedendo il film. Non è gratuito, non è un modo di farsi pubblicità, anche perché Jeeg Robot può richiamare giusto una piccola fetta di pubblico cresciuta tra gli anni 70 e gli 80. Se volevano farsi pubblicità avrebbero scelto qualcosa di più contemporaneo. Jeeg Robot l'hanno utilizzato come espediente narrativo per caratterizzare un personaggio e allo stesso tempo è un nostalgico omaggio che dovrebbe farvi piacere, invece di farvi storcere il naso. Stiamo parlando di un regista classe 1976 cresciuto come tutti noi con i cartoni giapponesi. Basta vedere le sue interviste o i suoi due corti (uno dei due era in corsa per gli Oscar di 2 anni fa!) ispirati a Lupin e l'Uomo Tigre per vedere che la sua è una dichiarazione d'amore verso un certo filone di cartoni animati. Il film se lo è autoprodotto perché nessuno ci credeva, perché in Italia si fanno solo commedie e film d'autore ed è proprio per questo che vi dico andarlo a vedere, perché oltre ad essere bellissimo, qualcosa di mai visto prima in Italia, contribuirete ad un successo che spingerebbe il cinema italiano verso nuovi generi e non le solite commedie. I produttori investirebbero di più su film ambiziosi come questo che in un Zalone per dire.