Ciao ragazzi, se può interessare ho trovato la traduzione dell'articolo giapponese...
Kato - A colpo d`occhio si può pensare che i congegni per la trasformazione del Daitarn 3 siano semplici, ma se si pensa al bilanciamento della forma di tutte le parti che si trasformano ne viene fuori che è molto più difficile di quanto non sembri. La cosa piu` complicata sono state il gran numero di parti che devono nascondersi dentro al torso. Non deve solo accogliere i cingoli del Daitank, ma anche la testa e le articolazioni delle anche quando si trasforma in Daifighter. A quel punto, proprio come per il Soul of Chogokin Daimos, ho costruito un prototipo di polistirolo espanso e ho controllato tridimensionalmente ogni parte. Quindi mi sono fatto un`idea di tutti i meccanismi che avrebbe dovuto avere e ho realizzato un progetto. Fino a questo punto, il tempo dedicato al lavoro e` stato notevole.
Izumi - Al momento di quei progetti, l`idea era di realizzare una trasformazione all-in-one dove i cingoli del Daitank avrebbero dovuto comprimersi rispettando fedelmente quello che si vede nell`anime. Ben presto, quando si iniziò a fabbricare un prototipo secondo questa idea, i problemi uscirono uno dietro l`altro. E fra di questi il più grande era la forma del robot, cioè il cattivo bilanciamento del Daitarn 3. Avendo dato la precedenza alla conformazione di Daitank e Daifighter, non se ne potevano accettare proporzioni ed aspetto. Inoltre c`erano vari altri problemi come la taglia delle parti delle spalle, l`aspetto del busto e delle gambe, il sistema di fissaggio delle lame sulle gambe e il carrello di atterraggio del Daifighter. A quel punto abbiamo rivisto l`idea di come farne un all-in-one.
Kato - La fabbricazione del prototipo era gia` partita, percui rivederne i gimmick è stata una cosa piuttosto inusuale.
Izumi - Per noi che finora abbiamo realizzato più di 50 Soul of Chogokin, il fatto che si trasformi non ci basta. Vogliamo che proporzioni e mobilità siano il più coerenti possibile. A quel punto una nuova idea di progettazione che mi ha dato Kato è stato il meccanismo percui la copertura sopra le spalle si restringeva slittando a seconda della conformazione e che il movimento della lama sulle gambe fosse solidale alla tibia.
Kato - Dopo è stato il turno dell`inclusione della testa. Nel primo progetto la testa era fissa e veniva completamente rinchiusa dalle coperture sulle spalle.
Izumi - Nel progetto finale entra per meta` nel busto, dimodoche` al momento della trasformazione la testa dia l`impressione di uscire dal tronco. A traccia dell`idea di fare rientrare i grandi cingoli dentro il busto, è stato fatto cavo all`interno. A proposito dei cingoli, abbiamo riprogettato più piccolo il vano all`interno del corpo dove ospitarli. Dopo avere fatto questo, abbiamo di nuovo rivisto i gimmick per le tre trasformazioni, ma ancora la forma del Daitarn non ci convinceva. A quel punto sono nate delle controversie all`interno del team di sviluppo e abbiamo fatto un`ultimo sforzo. Alla fine siamo riusciti a ottenere le proporzioni che desideravamo per il Daitarn 3. Ovviamente grazie ai gimmick ideati da Kato. Dal primo progetto presentato da Kato è passato un anno preciso. Andando avanti per tentativi ci sono stati due grandi gradi di revisione del progetto, arrivando alla forma attuale.
Kato - Il fatto che non ne uscissero notizie, ci è stato d`aiuto (ride).
Izumi - Non era nostra intenzione guadagnare tempo, ma di certo non avevamo intenzione di mostrarlo così com`era all`inizio. Fin quando non arriva l`ok per il progetto, non si può realizzare l`oggetto che andra` in vendita. Non è che si potessero fare passare 5 o 10 anni, ma i soggetti con una trasformazione difficile non si possono fabbricare subito dopo avere realizzato il progetto, bisogna elaborarli per bene.
